Quando il cibo fa ammalare
22.03.2011
Quando il cibo fa ammalare
Le allergie e le intolleranze alimentari sono in aumento e, di riflesso, sempre più spesso sono al centro dell'interesse dell’opinione pubblica. La terza Giornata Nazionale delle Allergie, che si terrà il 26 marzo con il patrocinio dell’Ufficio federale della sanità pubblica, è focalizzata proprio su questo argomento. Sabato, il Centro svizzero per l’allergia, la pelle e l’asma (aha!) offrirà in cinque località informazioni e consulenza al riguardo. Gli interessati possono inoltre sottoporsi a un test sulle allergie.
Le reazioni agli alimenti sono generalmente definite allergie, anche se in realtà in numerosi casi sono la conseguenza di un'intolleranza. Diversamente da un’allergia, quest’ultima non è scatenata da meccanismi immunologici. La celiachia, ad esempio, è una reazione autoimmune al glutine presente nei cereali. Nemmeno le reazioni agli additivi, come i conservanti o gli esaltatori di sapidità, sono allergie in senso stretto. Le intolleranze non risultano dai test sulle allergie, anche se spesso sono accompagnate da sintomi simili.
L’allergia alimentare è una reazione immunologica eccessiva a componenti di per sé inoffensivi degli alimenti. I fattori scatenanti, i cosiddetti allergeni, sono proteine per lo più di origine vegetale o animale. Nei bambini della prima infanzia, le allergie – segnatamente al latte vaccino e alle uova - sono piuttosto frequenti. Oltre alla predisposizione genetica, lo sviluppo non ancora completo dei sistemi immunitario e digerente potrebbe essere una delle concause. Nei bambini in età scolastica e negli adulti, l’allergia alimentare è sovente connessa con una pollinosi (reazione crociata). Il motivo risiede nel fatto che il sistema immunitario «confonde» le proteine dei pollini con quelle vegetali degli alimenti che hanno una struttura simile. Gli esperti stimano che più della metà degli allergici ai pollini, ossia quasi mezzo milione di persone, ha, o svilupperà, reazioni crociate agli alimenti.
In Svizzera, il 5-8 per cento dei bambini e un buon 4 per cento degli adulti sono affetti da allergie alimentari. Negli adulti sono le mele, le nocciole, le noci, i kiwi, il sedano e le carote le principali fonti di allergia, seguite da soia, arachidi, sesamo, pesce, crostacei, avocado, pomodori e spezie, come la paprica, il coriandolo e l’aneto. Negli ultimi anni, le allergie alimentari si sono fatte più frequenti. I motivi sono probabilmente vari: gli effetti ambientali sull’organismo umano, la disponibilità di cibi sempre più esotici e l’odierno stile di vita «sterile», in particolare dei bambini. Un altro fattore è l’aumento delle allergie ai pollini.
I tipici sintomi delle allergie alimentari sono disturbi gastrointestinali e vomito, gonfiore del viso, della bocca e della gola, eruzioni cutanee e problemi respiratori. In casi estremi, si può giungere a un collasso circolatorio. Le persone molto sensibili possono reagire a quantità di allergene estremamente ridotte. A livello statistico, in Svizzera si registrano 200 stati di shock e un decesso all’anno. Alla diagnosi si può giungere in diversi modi. L’auto-osservazione fornisce una prima indicazione. Lo specialista esegue di regola test cutanei ed ematici, eventualmente anche un test di provocazione (al paziente è somministrato «di nascosto» un allergene e se ne osserva la reazione).
L’unica cura dell’allergia alimentare consiste tuttora nell'evitare completamente l'alimento in questione, prestando attenzione alle mescolanze e alle contaminazioni. In alcuni casi di reazioni crociate, determinati alimenti sono meglio tollerati se cotti.
La legislazione svizzera prescrive norme severe per la caratterizzazione degli allergeni contenuti negli alimenti. Gli ingredienti che possono provocare allergie o altre reazioni indesiderate devono essere sempre dichiarati: come tali, come parte di una mescolanza o di un additivo. Anche le mescolanze prodottesi inavvertitamente devono essere segnalate. L’obbligo di dichiarazione vale per gli alimenti confezionati, per le derrate offerte sfuse e per la gastronomia. Queste prescrizioni in vigore da alcuni anni sono un valido aiuto per chi deve prestare attenzione a tutto ciò che mangia e pongono i produttori di fronte a nuove sfide. In futuro, questi ultimi metteranno sul mercato assortimenti sempre più vasti di prodotti adeguati alle esigenze del crescente numero di persone affette da intolleranze alimentari. I prodotti particolarmente adatti e controllati da enti indipendenti possono fregiarsi del marchio allergie di aha!.
La Giornata Nazionale delle Allergie del 26 marzo 2011
Il 26 marzo, il Centro svizzero per l’allergia, la pelle e l’asma (aha!) sarà presente con postazioni informative in cinque centri commerciali. Le persone affette e interessate possono chiedere la consulenza degli specialisti o sottoporsi gratuitamente a un test delle allergie tra le 10 e le 16. Nella Svizzera tedesca, ci saranno pure specialisti che risponderanno a domande sulle intolleranze alimentari.
Sant’Antonino: MMM Sant’Antonino, Via Serrai 5
Zurigo: MMM Neumarkt Altstetten, Altstetterstrasse 145
Basilea: MParc Dreispitz, Münchensteinstrasse 200
Frauenfeld: Einkaufszentrum Passage, Bahnhofplatz 70-72
Nyon: Centre commercial La Combe, Rue de la Morâche 6